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Inchiesta Grecale a Crotone, la droga veniva “prodotta in casa”

I retroscena sulla coltivazione di marijuana nella periferia. Narcotici nelle contrade Cipolla, Cantorato e Trafinello. Scoperte migliaia di piante riconducibili ai narcotrafficanti

Non solo la droga veniva reperita in Puglia e nella provincia di Reggio Calabria. Perché il presunto gruppo di narcotrafficanti e spacciatori di Crotone poteva contare anche su piantagioni di marijuana che gli stessi sodali dell'organizzazione avevano sistemato nelle zone periferiche della città per eludere, invano, l'attenzione delle forze dell'ordine.
Lo ha scoperto la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro con l'inchiesta Grecale che è venuta alla luce martedì con 49 misure cautelari eseguite dagli agenti della Squadra mobile di Crotone per complessive 78 persone finite sotto accusa.
L'operazione ha portato gli inquirenti a smantellare un'organizzazione che dal 2021 al 2022 avrebbe riversato fiumi di cocaina, eroina e marijuana nelle principali piazze di spaccio dove i clienti accorrevano ad ogni ora del giorno e della notte. E così, a luglio 2021, gli investigatori "pizzicarono" in contrada Cipolla, poco distante dall'abitazione di Antonio e Francesco Laratta, due ipotizzati esponenti di vertice dell'associazione, ben 1.282 piante di marijuana di altezza compresa tra i 10 ed i 180 metri con tanto di impianto di irrigazione posizionato nelle vicinanze.

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