La scomparsa di Sara Pedri, chiesti oltre 4 anni per l'ex primario. La ginecologa di Forlì si specializzò a Catanzaro
Quattro anni, sei mesi e venti giorni per i presunti maltrattamenti in concorso e in continuazione su 21 operatori sanitari dell’unità operativa di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Santa Chiara di Trento. È quanto ha chiesto la Procura di Trento, rappresentata dalla pm Maria Colpani, per l’ex primario Saverio Tateo e per la sua vice, Liliana Mereu, nell’ambito del procedimento seguito all’indagine per la scomparsa della ginecologa trentunenne Sara Pedri, di cui si sono perse le tracce da marzo 2021. La richiesta di pena, identica per i due imputati, è stata fatta sulla base di quanto previsto per i reati contestati (pari a sei anni e quattro mesi), con la riduzione di un terzo per il rito abbreviato. Intervenendo in camera di consiglio di fronte al gup Marco Tamburrino, nel corso di una requisitoria durata più di quattro ore, la pm ha ricostruito gli episodi giudicati più significativi e ha elencato gli elementi ritenuti a carico dei due professionisti, sulla base di quanto è agli atti. L’indagine per i presunti maltrattamenti nel reparto sono iniziate poco dopo la scomparsa della ginecologa Sara Pedri, originaria di Forlì. La giovane professionista era arrivata in Trentino, dopo essersi specializzata a Catanzaro, per dedicarsi alla procreazione assistita. Dopo aver preso servizio a Trento, il 16 novembre del 2020, secondo quanto affermato in più occasioni dai famigliari, ha iniziato subito a mostrare i segni di un grave disagio, caratterizzato da perdita di peso e stress da lavoro. Il 4 marzo del 2021, poco dopo aver presentato le dimissioni, si sono perse le sue tracce. Nel corso delle indagini la Procura ha individuato 21 parti offese, tra cui figura la stessa Pedri. La richiesta di rinvio a giudizio per l’ex primario e la sua vice è stata invece depositata nel maggio del 2023. Il processo è iniziato nell’autunno dello scorso anno, con l'audizione di nove delle 21 parti offese, nell’ambito di un incidente probatorio concordato tra le parti per evitare la vittimizzazione secondaria. Nella primavera di quest’anno, invece, sono stati sentiti, in diverse udienze, gli stessi Mereu e Tateo. Durante la requisitoria della pm, dei due imputati era in aula solo l’ex primario, accompagnato dai legali Salvatore Scuto e Nicola Stolfi. La difesa, che verrà invece sentita dal giudice nelle prossime settimane, ha sempre ribadito l’estraneità degli imputati ai reati contestati. «Si conclude oggi un percorso che la pubblica accusa ha voluto intraprendere in direzione ostinata contro la verità. Noi proseguiamo la nostra battaglia affinché la verità invece emerga», ha detto Scuto all’ANSA. Nel frattempo è iniziata l’audizione dei legali delle parti offese. Le arringhe degli avvocati della difesa sono invece previste a gennaio del prossimo anno.