Bonifica di Crotone, scorie pericolose da smaltire: Eni trova quattro impianti in Nord Europa
Dopo mesi di stallo, è arrivato ad uno snodo cruciale il procedimento per la bonifica dell'ex area industriale di Crotone. Ieri Eni Rewind ha comunicato di aver individuato nel Nord Europa le discariche dove smaltire le 362 mila tonnellate di rifiuti pericolosi presenti nel Sin. La società del gruppo Eni ha infatti chiesto e ottenuto la disponibilità da parte di “Ecorav” ed “Enki” a portare le scorie pericolose, senza Tenorm e amianto, in 4 impianti delle due società dislocati tra Svezia e Germania per la durata dei lavori dal 2025 al 2031. «Con tali società – ha scritto Stefano Lifone, program manager Sicilia Calabria dell'Eni Rewind, in una nota trasmessa al ministero dell'Ambiente – sono in corso approfondimenti al fine di stipulare entro la metà di dicembre contratti che consentano di avviare quanto prima l’iter per l’ottenimento delle notifiche transfrontaliere, la cui attivazione secondo le stime dichiarate dagli offerenti richiederà 6-8 mesi dall’avvio dell’istanza». Verrebbe così superata l'impasse nata dalla contrarietà di enti locali e associazioni all’ipotesi di smaltire le sostanze pericolose a Columbra, così come stabilito ad agosto dal Mase nell’approvare lo stralcio del Pob Fase 2. La multinazionale guidata da Paolo Grossi, ha precisato che il «trasporto dei rifiuti verso le discariche estere» comporterà «un importante aggravio (rispetto allo smaltimento nella discarica di Crotone) sia in termini ambientali (emissioni di anidride carbonica e altri impatti derivanti da tratte fino a 3 mila chilometri con movimentazione di rifiuti pericolosi) che di rischi operativi e tecnici connessi al trasporto, soste per cambi tratte, carico e scarico nei porti-terminali, con tempi stimati per ciascun viaggio nell’ordine di 4-6 settimane».