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Drapia, chiude il “Don Mottola”: a rischio 60 posti di lavoro

Asp e Regione non allentano i cordoni della borsa e il “Medical Center Don Mottola” di Drapia si prepara a chiudere i battenti. La notizia arriva come fulmine a cielo per nulla sereno e, pur se ormai nell’aria, semina egualmente sconcerto tra i familiari dei quaranta degenti e i genitori degli oltre cinquanta bambini sottoposti a trattamenti. In sostanza, il 31 dicembre 2024, la struttura cesserà la sue prestazioni e per gran parte dei 61 dipendenti si apriranno le porte della cassa integrazione. Una sconfitta del diritto alla salute che viene ostinatamente negato non per mancanza di risorse, che ci sono e che, puntualmente, quasi a mò di dispetto, vengono restituite alla Regione, bensì per l’inaccettabile superficialità con cui pare stiano operando Asp e Distretto sanitario unico. Per inciso, sono stati già rimandati indietro 2,2 milioni destinati al settore socio-sanitario e stanno per fare la stessa fine anche 605.885 euro di residui neppure questa volta usati dal Distretto. Era la stessa somma che, a seguito delle tante interlocuzioni con l’ex commissario Battistini, era stata concordata una volta definita la vertenza e che sarebbe servita per coprire tre mensilità. C’era da firmare solo la convenzione, cosa che non è stata fatta per motivi poco chiari. Semplice negligenza a livello distrettuale, inappropriato intervento della politica o tutte e due le cosse messe assieme? Il cerino passa in mano alla commissione straordinaria chiamata a sciogliere l’interrogativo prima che a farlo sia la Procura della Repubblica.

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