Si riaffaccia l'ombra del racket sulle attività commerciali di Crotone. È l'inquietante spaccato che emerge dalle carte dell'inchiesta "Grecale" coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.
L'operazione, scattata lo scorso 26 novembre con 49 misure cautelari eseguite dai poliziotti della Squadra mobile di Crotone, secondo gli inquirenti ha fatto luce su un presunto giro di traffico e spaccio di cocaina, eroina e marijuana che avrebbe avuto come epicentro il quartiere Fondo Gesù e il rione rom di via Acquabona. Ma in questo scenario criminale, si inserisce anche lo spettro del "pizzo" che i titolari di alcuni negozi del centro città pagherebbero agli esponenti della cosca Barilari-Foschini.
A paventare l'ipotesi di denaro versato dai commercianti ai clan (illecito non contestato in "Grecale") sono tre indagati – Salvatore Santoro, Francesco Laratta e Andrea Misticoni – i quali nel corso di una conversazione intercettata dagli inquirenti il 6 luglio 2022 parlano del “pizzo” imposto dai commercianti che gestiscono negozi nelle vie del centro cittadino.
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