L'aggressione al poliziotto? È avvenuta dopo lo sparo che ferì mortalmente Francesco Chimirri. Così si sono difesi ieri nell'interrogatorio di garanzia i 4 familiari del pizzaiolo di 44 anni ucciso il 7 ottobre scorso. I 4 sono stati arrestati venerdì scorso con l’accusa di aver brutalmente pestato, il 7 ottobre, il 37enne viceispettore Giuseppe Sortino. L'agente della Questura di Crotone che uccise Chimirri con un colpo di pistola esploso al culmine di una colluttazione nel quartiere Lampanaro.
In carcere venerdì sono finiti Domenico Chimirri, il 18enne figlio della vittima, i fratelli del pizzaiolo, Antonio di 41 anni e il 36enne Mario, e il padre Domenico di 67 anni. Davanti alla gip Elisa Marchetto, gli indagati – assistiti dagli avvocati Andrea Filici e Tiziano Saporito – hanno fornito la loro versione dell'accaduto. Su tutte quella della colluttazione col poliziotto che – hanno ripetuto – si sarebbe verificata dopo il colpo fatto partire contro Francesco Chimirri e in mancanza di lucidità. Diversa la tesi del pm Alessandro Rho che coordina le indagini condotte dai carabinieri.
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