La presunta gang di pusher finita al centro dell'inchiesta "Grecale" era pronta a vendicare l'omicidio di Mario Scarriglia, avvenuto il 10 settembre 2021 a Crotone. Continuano ad emergere nuovi dettagli dall'informativa della Squadra mobile allegata alle carte dell'operazione della Dda di Catanzaro che lo scorso 26 novembre ha portato all'esecuzione di 49 misure cautelari. Il blitz ha consentito alla Polizia di smantellare le due più importanti piazze di spaccio della città: il quartiere Fondo Gesù e il rione rom di via Acquabona.
Qui, per gli inquirenti, tra il 2021 e 2022 sarebbero stati riversati fiumi di cocaina, eroina, hashish e marijuana a tutte le ore del giorno e della notte. E in questo ipotizzato scenario, si inseriscono le trame criminali ideate da alcuni indagati per rispondere all'uccisione del 45enne che venne freddato nella sua agenzia di onoranze funebri con quattro colpi sparati da una pistola calibro 7.65. Un delitto di sangue che al momento è senza colpevoli. «I dialoghi registrati» dal telefono di Salvatore Santoro, riporta l'informativa, «hanno permesso di accertare un progetto vendicativo dell'ignoto autore dell'omicidio». Nello specifico, gli agenti annotano la conversazione captata il giorno dell'agguato tra Santoro e Mario Scarriglia, il cugino della vittima coinvolto in "Grecale", che viene convocato per un incontro. Santoro: «Vieni un attimo sotto casa...è urgente»; Scarriglia: «Sto venendo»; Santoro: «Vieni urgente, vieni urgente».
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