È terminato con la condanna di 4 imprenditori agricoli e 16 assoluzioni il processo di primo grado nato dall'inchiesta "Ghost Oil" della Procura distrettuale di Catanzaro su una presunta maxitruffa compiuta ai danni dei settori agricolo e dei carburanti attraverso dichiarazioni false e l'accesso abusivo ai sistemi informatici. Così ha deciso ieri il Tribunale di Crotone. Il collegio presieduto da Michele Ciociola (a latere i giudici Giulia Crisci e Vincenzo Corvino) ha inflitto una condanna a 5 anni, 7 mesi e 10 giorni di carcere a Roberto De Fazio (44 anni, di Scandale), 6 anni e 5 mesi di reclusione ad Alessandro Bianco (43enne di Isola Capo Rizzuto), 6 anni e 1 mese di detenzione a Francesco Ranieri (50 anni di Isola Capo Rizzuto). Condannato a 2 anni e 20 giorni di carcere Giuseppe Giancotti (42enne di Rocca di Neto). Per tutti e 4 gli imputati è caduta l'accusa di associazione a delinquere che veniva contestata dalla pm Rosaria Multari. L’inchiesta venne alla luce l'11 febbraio 2022 con 11 misure cautelari eseguite dai carabinieri. Le investigazioni presero piede dall'attività imprenditoriale svolta da Roberto De Fazio che - per l'ipotesi accusatoria - tra il 2018 e il 2019 sarebbe riuscito ad ottenere, ricorrendo a documenti falsi, 128 mila litri di gasolio causando allo Stato un danno di oltre 77 mila euro per accise e Iva mai pagate.