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Poliziotto pestato a Crotone, in aula il racconto di due testimoni dell’aggressione

Incidente probatorio sul caso dell’agente che sparò e uccise il pizzaiolo. Indagati per tentato omicidio quattro familiari di Francesco Chimirri

Tra diversi non ricordo, qualche reticenza e alcune conferme dei fatti è andato avanti per circa tre ore l'incidente probatorio nel corso delle quale sono state acquisite come prove le testimonianze rese da una 34enne e da sua figlia di 15 anni in merito all'aggressione subita dal 37enne poliziotto Giuseppe Sortino avvenuta per mano dei quattro familiari di Francesco Chimirri: il pizzaiolo tiktoker di 44 anni che il 7 ottobre scorso è stato ucciso dal viceispettore della Squadra mobile della Questura di Crotone con un colpo esploso dalla sua pistola d'ordinanza al culmine di una colluttazione che s'era consumata nel quartiere Lampanaro.

L'incidente probatorio era stato disposto dalla gip Elisa Marchetto su richiesta del pm Alessandro Rho. Il titolare del fascicolo d'inchiesta, ha voluto cristallizzare già in fase di indagine la versione dei fatti fornita nell'immediatezza dell'accaduto dalle due testimoni. Le quali, in sostanza, avevano dichiarato ai carabinieri di aver assistito ai due momenti del pestaggio ai danni di Sortino. Un ai quattro familiari di Chimirri (Domenico Chimirri di 18 anni e il 67enne Domenico Chimirri, figlio e padre della vittima, Antonio Chimirri di 41 e il 36enne Mario Chimirri, fratelli del pizzaiolo - che l'altro giorno su decisione del Tribunale del riesame di Catanzaro hanno lasciato il carcere per gli arresti domiciliari. Da un lato c'è prima fase che è quella precedente allo sparo che ha ferito mortalmente il 44enne; mentre dall'altro la seconda che è stata successiva all'esplosione del colpo fatto partire dall'agente contro il pizzaiolo.

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