Nessun disimpegno da parte del Comune rispetto alla vicenda del capannone in contrada Cannavù, relativa alla presenza di amianto vicino alle abitazioni, a seguito dell’incendio del tetto in eternit avvenuto quattro anni fa. Da tempo uno dei residenti della zona ha avviato una battaglia per chiedere che si intervenga a rimuovere il materiale pericoloso per l’ambiente e la salute. Rispetto alle accuse di immobilismo rivolte al Comune, l’amministrazione comunale si difende elencato gli atti prodotti. Partendo dal dicembre 2020 quando è arrivata agli uffici comunali la segnalazione sulpossibile rischio per la salute pubblica derivante dal cattivo stato di conservazione e di manutenzione di alcune lastre di cemento contenenti amianto.
A seguito di ciò, viene eseguito un sopralluogo da parte del Comune, cui qualche mese dopo si è aggiunto quello eseguito anche dall’Azienda sanitaria. Nel luglio 2021, sempre il Comune chiede un campionamento sulle coperture di amianto dell’immobile all’Arpacal che ha evidenziato che la caratterizzazione dei materiali contenenti amianto e Ia valutazione dello stato di degrado del manufatto sono obblighi che ricadono in capo al proprietario dell’immobile. A quel punto nell’ottobre 2021, l’ufficio tecnico invita l’avvocato De Marco quale custode del sito (sottoposto a sequestro) ad avviare nell’immediatezza tutte le procedure per la realizzazione degli interventi di propria competenza.
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