Una terra di nessuno, dove mancano i controlli, la legalità latita e l’arroganza criminale piega chi osa opporsi. L’inchiesta condotta da Digos e Carabinieri mostra entrambe le facce del dramma in cui sono costretti a vivere centinaia di cittadini nella periferia sud del capoluogo calabrese.
Nelle carte dell’inchiesta la Procura per descrivere il cosiddetto “Sistema Aterp” si affida ai numeri. L’ente gestisce 2.500 alloggi o almeno dovrebbe. Infatti per gli inquirenti chi di competenza «non procede alle riacquisizioni scaduto il termine massimo di permanenza di 2 anni, non denuncia le occupazioni illecite né le cessioni illegali di alloggi, anzi effettua promozione di assegnazione di alloggi per via illecita e clientelare».
Da giugno 2019 (periodo di pubblicazione della graduatoria vigente) a oggi sono stati assegnati solo 4 alloggi. L’ente ha proceduto alla riacquisizione di soli 10 alloggi. In pratica le originali assegnazioni degli alloggi popolari «si sono tramutate in assegnazione a tempo indeterminato». Per la Procura «nessuno in Aterp ha mai avviato le procedure di recupero nonostante la piena conoscenza della circostanza». Ma gli inquirenti chiamano in causa anche il Comune, proprietario degli immobili, che non ha mai «avviato una indagine su tali dati che da soli presentano un livello di anomali ictu oculi del tutto evidente».
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