Sono stati operativi notte e giorno tra i boschi e le montagne per portare a termine la più grossa battuta di caccia al cinghiale di fine 2024. Dapprima è stata una promessa, alla fine è stata una scommessa vinta, per il numero di cinghiali cacciati. In tutto sono stati abbattuti 28 cinghiali che di questi tempi stanno provocando danni e disagi per le popolazioni, specialmente per quelle famiglie che abitato nelle zone rurali.
Si tratta dei gruppi di cacciatori del comprensorio delle Preserre e del Basso Ionio del soveratese che hanno voluto dare man forte ai tanti proprietari terrieri e ai titolari delle aziende agricole che quotidianamente segnalano la presenza degli ungulati, finanche sotto casa. Per gli stessi cacciatori si è trattato di una delle battute al cinghiale in braccata dove si sono viste impegnate nel territorio di Montepaone le diverse squadre composte anche da selettori. Presenti il capo squadra Nicola Lombardo del gruppo “Crisalide” e poi le squadre ospiti di Cardinale con capo squadra Macrì Giovanni di contrada “Razzona”, Torre di Ruggiero con caposquadra Vincenzo Chiefari del gruppo “Artilodattilo”, di Petrizzi con caposquadra Vito Viscomi de “I falchi di Petrizzi”, per finire all’instancabile opera dei battitori con oltre venti cani hanno portato a fine battuta.
Il commento a fine giornata è stato unanime perché si è trattato di dare respiro alle aziende agricole del comprensorio spesso invase dagli ungulati nel segno di come l’unione in questi casi ha fatto la differenza e la forza di poter intervenire energicamente per contenere il fenomeno dell’invasione degli animali selvatici.
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