“Metti la cera, togli la cera”. L’antica saggezza giapponese riproposta in un noto film degli anni ’80 potrebbe ben adattarsi alle sorti dell’affidamento del servizio di raccolta differenziata, passato dalla nuova proroga decisa con determinazione dirigenziale del 24 dicembre all’annullamento arrivato nella giornata di ieri. Un macchine indietro tutta arrivato, da quel che trapela da Palazzo De Nobili, dopo alcune telefonate “schiette” sull’asse politico-dirigenziale.
Al centro di tutto, l’impegno di spesa di 8,7 milioni per nove mesi (dall’1 gennaio al 30 settembre 2025) per garantire la prosecuzione temporanea e provvisoria dei vari servizi previsti per la raccolta differenziata porta a porta, nelle more della pubblicazione del bando di gara.
La motivazione
L’annullamento in autotutela è arrivato in quanto, viene specificato nell’ultima determina, «l’arco temporale di copertura economica e di prosecuzione del servizio risulta eccedente rispetto alle considerazioni e alle linee guida» espresse dall’Anac nella nota con la quale ha bollato come illegittime le proroghe concesse negli ultimi anni (a parte la prima). Peraltro, vista l’imminenza della pubblicazione del bando di gara da parte del Comune (probabilmente entro il prossimo mese di gennaio), anche lo stesso impegno di spesa da quasi 9 milioni «risulta eccessivo e sproporzionato rispetto alle reali esigenze di copertura finanziaria per il servizio temporaneo e provvisorio «nonché estraneo alle previsioni» del
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