Si chiariscono i contorni del passo indietro sulla determina dirigenziale che impegnava 8,7 milioni di euro per la prosecuzione dell’affidamento del servizio di raccolta differenziata in città. L’atto proiettava fino al 30 settembre 2025 lo svolgimento del servizio da parte di Sieco, un arco temporale che avrebbe dovuto consentire - e che con ogni probabilità comunque consentirà - di pubblicare il bando per il nuovo affidamento e arrivare all’aggiudicazione. Ma, in questa versione, la determina ha in effetti finito per sollevare il disappunto dell’amministrazione comunale. Mentre il passo indietro ha sparso preoccupazione tra le organizzazioni sindacali, che ieri hanno infatti interpellato esponenti di Palazzo De Nobili al fine di ricevere rassicurazioni su un annullamento in autotutela che, secondo quei timori, avrebbe potuto mettere a rischio lo svolgimento del servizio e l’occupazione. Così non è stato. Ma è bene andare con ordine per chiarire i due piani sui quali le determine hanno avuto questo effetto dirompente.
Un impegno di spesa da 8,7 milioni proiettato per nove mesi, a questo punto dell’anno, non poteva che destare perplessità nell’amministrazione che, però, ha anche chiesto chiarimenti sulla necessità di una nuova proroga - con i fari dell’Anac puntati addosso e la pressione del gruppo Azione, contrario a un passo del genere - visto che, comunque, si è ancora in costanza di una proroga-ponte che può coprire il percorso necessario fino alla pubblicazione del nuovo bando.
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