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Nuova 106, da Catanzaro a Reggio si viaggia... con il fiato sospeso

Lunghi tratti della Ionica sono collegati dal tracciato a due corsie. In dirittura d’arrivo nel 2025 una parte del megalotto Sibari-Roseto

La Legge Obiettivo era ai primi vagiti quando partiva la progettazione della nuova Statale 106. Da allora, era il 2001, sono passati di slancio già 23 anni e della strada a quattro corsie si intravedono in Calabria soltanto alcuni tronconi (realizzati per megalotti) sparsi fra le province che si affacciano sul mare Ionio. La fine degli interventi si proietta oltre il 2030, ma ancora senza la garanzia che tutto il territorio regionale, alla fine, potrà essere coperto dal nuovo tracciato.
Lo stato dell’arte (al 31 agosto 2024) viene descritto con grafici e numeri nel rapporto annuale sulle infrastrutture strategiche e prioritarie realizzato dal Servizio studi della Camera dei deputati, su incarico dell’VIII Commissione Ambiente, territorio e Lavori pubblici. Nel corposo documento si afferma a chiare lettere che riguardo a queste opere strategiche «emerge la complessità realizzativa a partire dai lunghi tempi di realizzazione», dalla progettazione all’ultimazione dei lavori, «che è di oltre 30 anni».
Nodi cronici Le principali criticità che vanno a incidere su tale quadro sono del resto proprio quelle viste negli anni per gli interventi da realizzare sulla Ionica: procedure complesse, quadro normativo incerto, carenze progettuali, varianti richieste dai territori, aggiornamento dei progetti, contenziosi, difficoltà finanziarie delle imprese appaltatrici, reperimento delle risorse. Nulla di nuovo, insomma, se si va a rileggere il passato dell’ammodernamento della 106 il cui stato di avanzamento lavori viene indicato come inferiore al 50%, con costi previsti, per gli interventi del Programma delle infrastrutture strategiche avviato nel 2001, pari a 11.9 miliardi, una disponibilità di 7.1 mld e un fabbisogno di 4.7 mld.
Sul territorio Le tratte ultimate ed entrate in servizio pure da qualche anno non bastano a rendere fluida e sicura la circolazione, poiché troppo limitate nella loro estensione. Nel Reggino, sono appena 25 i km che collegano in variante Roccella a Locri, un breve tratto nell’area di Palizzi (dove è in ultimazione la carreggiata sud); nel Catanzarese, solo la tratta fra Simeri Crichi e Squillace (22 km) presenta il nuovo tracciato; nel Cosentino sono già operativi 15 Km tra Rocca Imperiale e Roseto Capo Spulico, mentre vedono la luce fuori dal tunnel i lavori del terzo megalotto tra Roseto e Sibari (38 km), i cui primi 18 km dovrebbero essere ultimati in anticipo di qualche mese rispetto alla tabella di marcia che vede agosto 2026 quale dead line.

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