Irregolarità e illegittimità nel Piano strutturale comunale e da qui la sospensione del rilascio di tutte le licenze edilizie. E’ quanto deciso dalla terna commissariale che guida il Comune di Tropea (principale località turistica calabrese) dopo lo scioglimento degli organi elettivi dell’ente per infiltrazioni mafiose. Il Psc era stato approvato dall’amministrazione comunale, guidata dall’ex sindaco Giovanni Macrì (Forza Italia), nel marzo scorso, un mese prima dello scioglimento per infiltrazioni mafiose. I nuovi funzionari comunali, incaricati dalla terna commissariale, hanno evidenziato numerose irregolarità e incongruenze, rispetto alle normative del settore, nell’approvazione del Psc, con la trasformazione in zone edificabili di numerose zone sulle quali non è invece possibile realizzare alcuna opera edilizia.
In attesa di ulteriori approfondimenti, i commissari prefettizi hanno inibito il rilascio di qualunque licenza edilizia per i prossimi 90 giorni. Da ricordare che nella relazione che ha portato al commissariamento del Municipio di Tropea era emersa in materia edilizia «la manifesta inadempienza da parte dell’amministrazione comunale», guidata dall’ex sindaco Giovanni Macrì, nel dare esecutività a provvedimenti adottati nei confronti del boss del clan locale, Antonio La Rosa, relativi ad abusi edilizi su un immobile di edilizia pubblica illecitamente occupato. «Ad oggettivo riscontro della colpevole omissione, continuata per ben quattro anni ed interrotta solo a seguito dell’intervento operato dalla commissione di indagine, il Comune di Tropea - si legge nella relazione di scioglimento firmata dal ministro dell’Interno - ha emesso un’ordinanza di ingiunzione di pagamento nei confronti dell’esponente della cosca proprio nella stessa giornata dell’audizione in Prefettura a Vibo del primo cittadino» Giovanni Macrì.
L'architetto Dinale: "Considerazioni tecniche errate"
Il 24 dicembre la Commissione straordinaria di Tropea ha deliberato la sospensione del Piano Strutturale Comunale PSC approvato a marzo scorso. La delibera si basa sulle conclusioni di una relazione di due tecnici incaricati allo scopo i quali hanno sostenuto la non conformità dello strumento urbanistico alle leggi e ai regolamenti vigenti. Si tratta di un provvedimento basato su considerazioni tecniche a mio avviso completamente errate oltretutto di segno opposto a quelle della Regione Calabria quale unico ente deputato per legge a valutare la legittimità dei piani. Va infatti sottolineato che senza il parere positivo del Tavolo tecnico regionale che raccoglie tutti i dipartimenti il PSC non può essere pubblicato sul bollettino ufficiale e quindi non può diventare vigente" ribatte, intanto, l'architetto Sergio Dinale, progettista del PSC di Tropea oltre che di innumerevoli altri strumenti urbanistici in tutta Italia (tra gli altri quelli di Sondrio, Bergamo, Prato, Pesaro, Arezzo, Crotone, Catanzaro) e in Europa (tra gli altri quelli del quartiere della Défense a Parigi e di Voronezh nella federazione russa).
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