C’è l’esigenza di Catanzaro di arrivare ad avere quanto prima il Piano strutturale comunale, ma pure quella di poter disporre del territorio in maniera consapevole e anche in linea con gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico portati a termine negli anni.
Il quadro del nuovo Pai, sul quale sta operando l’Autorità di bacino dell’Appennino meridionale dopo gli appelli delle amministrazioni e degli Ordini professionali per un maggiore coinvolgimento nella sua redazione, è ancora in evoluzione. Per il capoluogo di regione ciò ha significato non poter portare in Consiglio comunale il Psc, che l’amministrazione Fiorita, come aveva auspicato la vicesindaca con delega alla Pianificazione territoriale Giusy Iemma, voleva adottare a un anno esatto dal varo del documento preliminare, avvenuto proprio il 28 dicembre 2023. Il settore Lavori pubblici di Palazzo De Nobili ha infatti invitato a non procedere con la presentazione del Piano all’organo politico, in attesa della definizione del Pai, che potrebbe portare a modifiche della perimetrazione delle aree di rischio sul territorio andando, così, a influire sulla sua organizzazione in chiave urbanistica. Per questo è stata presa qualche settimana di tempo, così da avere un quadro più chiaro e finalmente definitivo. Soltanto dopo sarà possibile quindi presentare il Piano alle commissioni, per poi approdare in aula. Un iter che resterà comunque lungo, dovendo poi giungere fino all’approvazione sempre da parte del civico consesso dopo una nuova fase di acquisizione dei pareri del dipartimento regionale all’Ambiente e territorio e della Provincia.
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