Risponde a uno strano acronimo, Lep, l’imperativo categorico dell’assessorato alle Politiche sociali. Lep, ovvero, Livelli essenziali delle prestazioni che molto da vicino richiamano quelli che, in ambito sanitario, sono i Lea (Livelli essenziali di assistenza). Ebbene, proprio intorno a tale obiettivo, è stata focalizzata l’attività dell’assessora Lorenza Scrugli, ritornata in sella al Welfare, a sei anni dalla conclusione della sua prima esperienza. Nel mirino dell’esponente dell’esecutivo, guidato dal sindaco Enzo Romeo, quell’Ambito territoriale sociale vibonese che, nel corso della passata consiliatura, per diverse ragioni, non ultimi dei concorsi giudicati dagli stessi sindaci poco trasparenti, era stato travolto da un polverone. Una patata bollente, con tanti fari accesi intorno, alla quale l’assessore ha provare a dare ordine.
In primis, oltre che alla necessità di dotare l’Ambito di un regolamento, «sono state avviate le procedure – ha spiegato l’assessora – per dotarlo dei Lep, ovvero, almeno 1 assistente sociale ogni 6500 abitanti». Successivamente, «si punta ad accedere alle premialità che consentiranno di abbassare ulteriormente il rapporto fino a 5mila residenti per ogni assistente sociale».
Un passaggio ritenuto fondamentale «poiché consentirà – ha spiegato di recente l’assessora alla Gazzetta del Sud – di avere stabilità in un settore cruciale. D’altronde, non è pensabile che per questo servizio, per il quale la conoscenza del territorio è fondamentale, essi cambino di volta in volta o, addirittura, come è successo, tra un cambio e l’altro ci si trovi addirittura scoperti sul territorio di figure cardine per il welfare e per la maggiore qualità di servizi».
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia