L’anno decisivo per la metropolitana di superficie, l’anno della nuova mobilità del capoluogo di regione. Queste affermazioni sul 2025 potrebbero essere lette anche con il punto interrogativo, vista la storia di molte opere pubbliche in città (si pensi all’attesa del completamento del porto e alla stesso metro), ma nelle aspettative generali dovrebbero finire per rispecchiare la realtà, già nel medio termine.
Catanzaro è una città dal territorio frastagliato, dai trasporti complicati, dai mille dubbi su come organizzare la viabilità del centro - i sensi di marcia su corso Mazzini, “isola pedonale sì, isola pedonale no” -, quelli sull’ex stazione ferroviaria di Sala. Tutti elementi di un unico quadro, dal quale potrebbero discendere novità radicali e, forse, anche decisive per il futuro.
La prima metà del 2025 dovrebbe vedere la consegna della tratta Catanzaro Sala-Catanzaro Lido del “Pendolo”, com’è stata ribattezzata anni fa la metropolitana; entro la fine dell’anno, invece, dovrebbero concludersi pure i lavori sulla linea per Germaneto, che collega anche la vicina stazione ferroviaria. Consegna dell’opera non significa, ovviamente, immediata operatività. Ma l’intenzione è quella di renderla attiva il prima possibile, integrandone il servizio (a cura delle Ferrovie della Calabria) con quello svolto dall’Amc, la società partecipata del Comune che si occupa di mobilità urbana. Il coordinamento tra servizi sarà centrale sia nell’ottica di rendere sostenibile la metropolitana sia in quella di garantire la sopravvivenza dell’Amc, che si vedrà inevitabilmente “sottrarre” alcuni collegamenti che sarà preferibile svolgere su rotaia.
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