Potrebbe tenersi già oggi l’esame autoptico sul corpo di Francesco Stella, l’operaio di 38 anni morto sul lavoro il 3 gennaio scorso nell’area industriale di San Pietro Lametino. La famiglia si è trincerata nel silenzio e nel dolore e ha nominato un legale per far luce sulla tragica scomparsa del loro congiunto che è volato da un’impalcatura a circa sei metri di altezza per finire senza vita al suolo; un caso su cui la procura della Repubblica lametina ha aperto un’inchiesta.
L’incidente verificatosi nell’area dell’azienda di profilati d’alluminio in cui lavorava Francesco Stella, ha destato grande cordoglio, angoscia e tanta indignazione in tutto il Paese. Tante sono state le reazioni dei rappresentanti istituzionali e dei vertici delle principali organizzazioni sindacali. Alla redazione della Gazzetta del Sud è pervenuta perfino una lettera del signor Marco Bazzoni di Firenze, operaio metalmeccanico e rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, che così si esprime: “Francesco Stella è il primo morto sul lavoro del 2025. E pensare che c'è chi chiama, ancora, questi lavoratori che purtroppo non ci sono più, con il termine assurdo e ipocrita di ‘morti bianche’: non c'è proprio nulla di bianco in una morte sul lavoro – incalza sarcastico Bazzoni – Francesco Stella è la prima vittima sul lavoro di quest'anno, ma purtroppo non sarà neppure l'ultima. I morti sul lavoro non sono numeri, ma sono persone”.
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