Nuovi problemi per l’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia in ordine all’assunzione di personale. Non sono stati ancora stati stipulati i contratti a tempo indeterminato per i sei candidati selezionati, tramite un apposito avviso pubblico, a ricoprire i posti di coadiutori amministrativi. Dopo l’iter di selezione, l’Asp aveva reso noto che l’assunzione sarebbe avvenuta «presumibilmente con decorrenza dal primo gennaio 2025, mediante stipulazione di contratto individuale di lavoro a tempo pieno e indeterminato». Ad oggi, però, spiega l’avvocato Francesco Pitaro, che sta assistendo i sei candidati in questione, l’Asp non ha provveduto ad alcuna convocazione per la stipula dei contratti: per tale motivo, ieri si è proceduto con una diffida nei confronti dell’Azienda. Ritardi che pesano come un macigno in un’Azienda sanitaria imbrigliata in ataviche e innumerevoli situazioni di criticità. Una mala gestio - come rimarcato nei giorni scorsi dal membro della terna commissariale alla guida dell’Asp, Vittorio Piscitelli - che ha radici annose e di cui i nodi stanno venendo ora al pettine. Accanto a ciò, la sempreverde disorganizzazione - che spesso sfocia nell’approssimazione - che ha ormai raggiunto un punto tale da non riuscire a risalire al bandolo della matassa. Ultima testimonianza di ciò è il piano del fabbisogno del personale redatto nei mesi scorsi, dal quale risultavano esuberi nell’organico: una scollatura più che lampante rispetto alla realtà, ma della quale nessuno si era accorto se non qualche settimana fa, quando si è arrivati a dover mandare a casa 23 tra oss e infermieri “precari Covid”, generando il caos negli ospedali. Solo a quel punto è stato riesaminato il piano: dai nuovi dati elaborati, risultano carenze di decine e decine di unità tra infermieri e oss.