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Ospedale di Lamezia, c’è carenza di medici in Urologia e Neonatologia

Difficoltà a garantire le turnazioni. L’Asp ha indetto un bando per l’assunzione di quattro pediatri. Prorogato anche il contratto a professionisti andati in pensione

L’emergenza in ospedale rimane sempre una: la carenza di personale. Nonostante le assunzioni degli ultimi tempi da parte dell’Asp, all’appello mancano ancora tanti medici, così come anche infermieri ed operatori socio-sanitari. Una carenza che manda in crisi, tutti i giorni, reparti e servizi sanitari. In particolare, ci sono alcuni reparti dove non si riescono neanche a predisporre i turni e garantire la presenza dei medici di notte e nei festivi, come nel reparto di Urologia che, dopo il pensionamento del primario Zoccali, viene retto da facente funzione.

“Fuga” dalla Neonatologia

Un’altra criticità si è venuta a creare nel reparto di Neonatologia, dopo che tre neonatologhe si sono licenziate, preferendo la medicina territoriale, probabilmente “spinte” dai turni stressanti dovuti proprio alla carenza di personale. Anche se in questo caso una buona notizia è arrivata: l’Asp ha infatti pubblicato il bando per la costituzione di una graduatoria, per titoli e colloquio, finalizzata all’assunzione a tempo determinato di specialisti in Pediatra, da poter utilizzare nell’ospedale “Giovanni Paolo II”. Nella delibera si fa riferimento alla richiesta del direttore del Dipartimento materno infantile, la dottoressa Mimma Caloiero, che ha rappresentato la situazione di «emergenza» venutasi a creare nelle unità operative di Pediatria e Neonatologia dell’ospedale determinata dalla «grave carenza di personale medico a fronte della richiesta di assistenza sanitaria da parte del territorio», comunicando un fabbisogno di «almeno 4 unità di personale medico». Una carenza determinata dalla «cessazione di 4 unità non ancora sostituite, che ha determinato una ricaduta negativa nell’espletamento delle attività proprie delle strutture stesse, rendendo difficoltosa la continuità lavorativa e assistenziale, la sicurezza delle prestazioni sanitarie, il mantenimento dei livelli essenziali di assistenza e la copertura completa dei turni di servizi».

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