Il “sì” della Sovreco ai rifiuti pericolosi, la discarica di Columbra a disposizione. Ma arriva la diffida del Sindaco di Crotone
C'è l'ok della Sovreco a ricevere nella sua discarica di Columbra i rifiuti pericolosi dell'ex area industriale di Crotone. L'ha ribadito la stessa società. Che, attraverso una nota del presidente del consiglio di amministrazione Roberto Mazzei fatta recapitare il 13 gennaio all'Eni Rewind, ha reso noto di essere «nella piena ed esclusiva disponibilità degli spazi» per smaltire nell'impianto «il quantitativo di 50 mila tonnellate» di scorie pericolose, prive di Tenorm e amianto, provenienti dalla bonifica del Sin di Crotone. Da qui la richiesta dell'azienda dei fratelli Vrenna di voler sottoscrivere, a stretto giro, il contratto con l'impresa del gruppo Eni «alle migliori condizioni economiche» per consentire a quest'ultima di avviare gli scavi nelle zone contaminate a partire dal 20 gennaio. Contestualmente, la Sovreco s'è detta anche pronta ad incontrare i rappresentanti del ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica ed Emilio Errigo, il commissario straordinario della bonifica del Sito di interesse nazionale di Crotone, «in cui approfondire le criticità - riporta ancora la missiva - e definire un piano di azione che contempli la soluzione a qualsivoglia tema di natura amministrativa, giuridica, legale ed economica». Una presa di posizione che ha trovato il riscontro positivo dell'Eni Rewind che, ieri, ha sollecitato la Sovreco a farle recapitare entro oggi la proposta di contratto da vagliare e firmare. È stato quindi superato il nodo emerso il 9 gennaio. Quando la multinazionale del Cane a sei zampe, nell'informare il Mase che da lunedì prossimo avrebbe dato il via alla rimozione dei rifiuti pericolosi e non pericolosi dalle zone inquinate, aveva lamentato la mancata conferma da parte della Sovreco di poter utilizzare l'impianto di Columbra dove portare le scorie pericolose, senza Tenorm e amianto, che sarebbero venute fuori durante la fase iniziale degli interventi di risanamento ambientale. Il primo agosto 2024, il dicastero ha approvato con decreto il progetto stralcio del Pob Fase 2 presentato dall'Eni Rewind. Il Piano operativo di bonifica prevede sia la rimozione della discarica fronte mare ex Pertusola, che la messa in sicurezza delle aree interne contaminate ex Pertusola Nord ed ex Agricoltura. Con le sostanze pericolose da portare nella struttura della Sovreco, e i rifiuti non pericolosi da smaltire nelle discariche di Puglia, Basilicata e Sicilia. Un provvedimento, quello del Ministero, che è stato osteggiato da Comune di Crotone, Provincia e Regione che si sono opposti al via libera a conferire nel sito della Sovreco (con tanto di ricorso al Tar della Calabria), in quanto il Provvedimento autorizzatorio unico regionale dal 2019 vieta di smaltire i rifiuti pericolosi del Sin di Crotone in impianti calabresi. Nel frattempo, Eni Rewind ha individuato quattro discariche tra la Germania e la Svezia nelle quali trasferire - tra sette mesi circa - le scorie pericolose senza Tenorm e amianto. Sebbene gravi l'incognita, come ha sottolineato più volte la società dell'Eni, rappresentata dal nuovo Regolamento europeo che dal 2026 limiterà l’esportazione dei rifiuti industriali.
Voce diffida Eni: no al conferimento di rifiuti nella discarica di Columbra
Il sindaco Voce, con una specifica nota, ha diffidato Eni Rewind, Sovreco Spa e Salvaguardia Ambientale ad astenersi dal compimento di alcuna operazione in relazione alla procedura di bonifica del SIN di Crotone. Nella diffida, inviata tra l’altro per conoscenza alle Procure della Repubblica di Catanzaro e Crotone e al Ministero dell’Ambiente, il sindaco fa riferimento alla nota con la quale la Sovreco ha dato disponibilità ad Eni per il conferimento di un quantitativo di 50.000 tonnellate di rifiuti prodotti dalle attività di bonifica del sito. Nella diffida il sindaco rileva che l’operazione in parola contrasta palesemente con le disposizioni di cui al provvedimento regionale n. 9539 del 02.08.2019 (PAUR) ad oggi pienamente vigente per ciò che attiene al destino dei rifiuti di cui alla bonifica del SIN al di fuori del territorio regionale con il decreto del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica n. 27/2024 il quale subordina le operazioni di bonifica di cui al piano stralcio approvato alla modifica del PAUR ex art. 27 bis del D. Lgs. n. 152/2006 di esclusiva spettanza regionale. Nel ritenere che l’avvio di dette operazioni allo stato degli atti si atteggi quale gravissimo atto ai danni della collettività, il sindaco diffida le società in indirizzo ad astenersi dal compimento di alcuna operazione per come preannunciata.