Catanzaro, Crotone, Vibo

Giovedì 16 Gennaio 2025

L'inchiesta sull'Umg di Catanzaro, il laboratorio diventato una “zona franca”

Una zona franca che a volte poteva trasformarsi anche in un night club. Così viene descritto il laboratorio dell’Università Magna Graecia a Roccelletta di Borgia. Dalle carte dell’inchiesta che ieri ha portato undici persone, tra cui l’ex rettore Giovanbattista De Sarro, agli arresti domiciliari emerge la gestione a dir poco allegra di farmaci e sostanze stupefacenti tenute nello stabulario a due passi dal mar Jonio. La mancanza dei registri dei farmaci avrebbe consentito un uso disinvolto degli stupefacenti che dovevano essere utilizzati per scopi scientifici. E invece dai dialoghi intercettati e dalle testimonianze raccolte dagli inquirenti, emergono episodi inquietanti. Si parla di scatole di ketamina sparite e prontamente sostituite, anche la morfina sarebbe finita nelle mani di ignoti. Anche due ricercatrici che hanno reso dichiarazioni davanti agli inquirenti hanno confermato che «le sostanze stupefacenti erano conservate nei normali frigoriferi e nella cassettiera insieme ai farmaci...». Sempre nei loro verbali hanno svelato che spesso invece di usare i farmaci veterinari nel rispetto delle procedure, venivano utilizzati farmaci ad uso umano, che «per ovvi motivi scientifici alteravano i relativi risultati».Tutto questo sarebbe stato possibile perché per anni non sarebbero stati istituiti i registri e gli armadi dei farmaci e delle sostanze stupefacenti .

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