Eni Rewind insiste: il 20 gennaio inizierà la rimozione dei rifiuti pericolosi e non pericolosi dall'ex area industriale di Crotone. Lo ha confermato ieri la società dell'Eni. Che, nel ribattere alle diffide di Regione, Provincia e Comune, s'è detta «pronta ad avviare gli scavi» per la bonifica del Sin di Crotone «salvo nuove e diverse determinazioni» del ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica «in qualità di autorità competente per le procedure di bonifica dei Siti di interesse nazionale». Per l'impresa non rappresenta uno stop la decisione del Mase di indire per il 28 gennaio la conferenza dei servizi decisoria per modificare il decreto col quale, il 1° agosto 2024, è stato approvato il progetto stralcio del Pob Fase 2 presentato dal Cane a sei zampe.
Il Piano operativo di bonifica - nel progetto originario - prevede che Eni Rewind elimini la discarica a mare ex Pertusola e metta in sicurezza le zone interne ex Pertusola Nord ed ex Agricoltura. Come? Da un lato smaltendo le scorie pericolose, prive di Tenorm e amianto, nell'impianto di Columbra; dall'altro conferendo le sostanze non pericolose nelle discariche di Sicilia, Puglia e Basilicata. Un proposito da rivedere alla luce dell'individuazione di 4 discariche tra la Germania e la Svezia dove portare i rifiuti pericolosi senza Tenorm e amianto. Ma nonostante ciò l'azienda ha scelto di andare oltre. Contestando le diffide, giudicate «prive di fondamento», ad avviare gli scavi ed alla Sovreco a ricevere le scorie pericolose nella sua discarica, in quanto il Paur vieta di smaltire i rifiuti pericolosi del Sin di Crotone in impianti calabresi. Per questo, l'azienda ha «dato mandato ai propri legali - informa la nota - di predisporre ogni iniziativa utile avverso la diffida della Regione che rischia di impedire la conclusione del contratto con Sovreco e quindi l’attuazione tempestiva degli obblighi di bonifica». Poiché - secondo Eni Rewind - sia il decreto ministeriale del 1° agosto 2024, che la diffida del Mase del 24 settembre scorso l'hanno autorizzata a stoccare, temporaneamente, i rifiuti pericolosi nel deposito preliminare D15. Una presa di posizione che per la multinazionale sarebbe emersa anche nell'incontro del 16 dicembre 2024 sull'ipotesi di utilizzare via Avogadro come alternativa alla chiusura di via Leonardo da Vinci.
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