Le diffide di Regione, Provincia e Comune di Crotone bloccano l'avvio dei conferimenti dei rifiuti pericolosi dell'ex area industriale di Crotone nella discarica di Columbra. E quindi frenano sul nascere anche gli scavi della bonifica che Eni Rewind avrebbe voluto avviare il 20 gennaio. Ieri la Sovreco, proprietaria dell'impianto, ha fatto sapere che «non sussistono le condizioni per l’invio di alcuna proposta e offerta e neppure per una trattativa negoziale» con la società dell'Eni. Il motivo? La decisione dei tre enti locali di intimare sia alla multinazionale a non iniziare gli interventi di risanamento ambientale, sia all'azienda dei Vrenna a non ricevere nella struttura le scorie pericolose, prive di Tenorm e amianto, impedisce «la sottoscrizione di qualsiasi contratto». Per Regione, Provincia e Comune di Crotone, «lo smaltimento dei rifiuti della bonifica nella discarica di Crotone ad oggi è da ritenersi illecito». In quanto il Paur dal 2019 vieta di portare le sostanze pericolose del Sin di Crotone in impianti calabresi. Ma nonostante ciò, l'impresa amministrata da Paolo Grossi ha sollecitato la Sovreco a firmare il contratto per consentirle di smaltire 50 mila tonnellate di rifiuti pericolosi nella discarica di Columbra. Diversa la posizione della Sovreco. Secondo la quale la «missiva del 13-14 gennaio – scrive il presidente del Cda Roberto Mazzei – aveva il solo fine di chiarire il ruolo esclusivo» della società «nella titolarità degli impianti» e «degli spazi ancora non occupati», oltre che «di manifestare la disponibilità a considerare un accordo contrattuale per l’utilizzo della quantità» proposta da Eni Rewind.