Il sindaco di Cutro, Antonio Ceraso, ha disposto la chiusura della strada comunale Cutro-Papanice a causa di frane che ne rendono pericolosa la transitabilità. La pioggia che continua a cadere da venerdì 17 gennaio ha provocato il crollo di un muro di contenimento sulla strada. L’ordinanza del primo cittadino inizialmente riguardava i tratti che collegano il centro abitato di Cutro ed il cimitero denominato “delle Serre” e quello fra la Strada Provinciale 67 (strada del Petilino) e la via Isola Capo Rizzuto del Comune di Crotone. Questa mattina invece, verificati i danni, è stata decisa la chiusura dell’intero tratto sino al termine della fase emergenziale.
La situazione a Petilia Policastro
Con la pioggia si sono alzati i livelli di torbidità dell’acqua impedendone la potabilizzazione. “A seguito delle bombe d’acqua di questa notte – si legge su un post della pagina facebook del Comune di Petilia Policastro – i livelli di torbidità dell’acqua, captata dal fiume Soleo, sono notevolmente peggiorati, anziché migliorare”.
Per questo motivo a Petilia Policastro è stata fermata l’erogazione dell’acqua e chiesto a Sorical (che dal 1° gennaio gestisce le reti idriche nel crotonese) di erogare la propria acqua di sorgiva. Richiesta accolta subito dalla società che nella prima mattinata ha proceduto ad erogare in via eccezionale la risorsa idrica di sorgente in aggiunta alla condotta comunale. “Pertanto – si legge sulla pagina social del Comune – si avvisa la popolazione di Petilia centro, Paternise e Camellino sud che l’erogazione dell’acqua avverrà dalle ore 15:00. Si ringrazia Sorical SpA nella persona dell’Amministratore Unico Dr. Cataldo Calabretta, il Geom. Pino Laporta ed il referente di zona Salvatore Rocca per aver risposto positivamente alla richiesta del Sindaco di Petilia Policastro di non lasciare il Paese senz’acqua”.
Stesso problema a Cotronei dove nell’acquedotto comunale che serve la parte passa del paese, a seguito delle intense piogge, sono finiti fango e terra che hanno intorbidito l’acqua.
Polemica a Crotone
Il sindaco pitagorico Voce ha detto sulla sua dopo la stilettata della Cisl sulla chiusura delle scuole a causa del maltempo. "Mi preme prendere posizione riguardo i contenuti della nota della Cisl pubblicamente divulgata in riferimento alle ordinanze sindacali di sospensione delle attività didattiche emesse durante il periodo di allerta emesse dal sottoscritto", sottolinea il primo cittadino. L’occasione è evidentemente utile per illustrare il senso di tali provvedimenti. Sfugge probabilmente all’associazione sindacale che i provvedimenti contingibili e urgenti emessi a tutela della pubblica incolumità devono essere emessi nel rispetto del principio di proporzionalità e del rapporto fra mezzi e risultati. Non risulta probabilmente chiaro che le ordinanze emesse (di sospensione delle attività didattiche nelle scuole cittadine di ogni ordine e grado, di chiusura dei cimiteri e di parchi e ville) sono improntate all’esigenza di tutelare la pubblica incolumità non rispetto a rischi “catastrofici” di crollo o inondazioni delle strutture – che in quel caso sì, determinerebbero una più stringente esigenza di chiusura degli edifici a beneficio di tutti gli avventori – ma dalla scelta di evitare eccessivi ingorghi alla viabilità, di evitare la presenza di bambini e ragazzi ed i relativi assembramenti all’ingresso degli edifici scolastici. Non è in altri termini la chiusura degli edifici scolastici a tutelare il rischio dell’incolumità in rapporto all’intensità dell’evento atmosferico, ma la riduzione del flusso di soggetti che frequentano determinati edifici e strutture pubbliche. Altro che discriminazione! Se la logica fosse quella incautamente paventata dall’associazione sindacale, allo stesso modo il sindaco dovrebbe imporre la chiusura del palazzo comunale, dell’ospedale cittadino e di ogni altro ufficio pubblico. Ma, fortunatamente, non è questo il caso. A ciò si aggiunga la circostanza in base alla quale l’autonomia scolastica consente – e per certi versi impone – ai titolari del potere gestionale all’interno degli istituti di valutare per l’appunto in piena autonomia l’assunzione di misure ulteriori che laddove emesse dal sindaco della città, potrebbero configurare un abuso di potere. Altrettanto improprio è l’esempio inopportunamente riportato nella missiva della Cislrispetto all’omologo provvedimento emesso dal Comune di Catanzaro: in quel caso il sindaco ha dovuto fronteggiare una più intensa condizione di criticità (allerta rossa) e quindi fronteggiare una diversa situazione per come prevista dal sistema di allertamento regionale. Spiace constatare che un provvedimento teso alla tutela della sicurezza pubblica, diventi una evitabile occasione per sollevare sterili discussioni".
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