A sette mesi esatti dalla proclamazione del sindaco Enzo Romeo, è ormai in procinto di arrivare il primo avvicendamento forzato in Consiglio comunale. Una decisione attesa, considerata abbastanza scontata dagli addetti ai lavori, ma che senza alcun dubbio, rischia di rappresentare il primo piccolo scossone per l’Aula.
È stato effettuato ieri, infatti, in Prefettura, il riconteggio dei voti di preferenza della sezione n. 23. E come era stato anticipato, l’ex assessore Giuseppe Russo, candidatosi nella lista di Vibo Unica, si è visto confermare i 16 voti che egli già sapeva di aver ottenuto. Dieci in più di quelli venuti fuori, all’atto delle elezioni amministrative, dal verbale di scrutinio. Consensi sufficienti a scavalcare Claudia Gioia, pupilla del leader di Vibo Unica Stefano Luciano, che a breve dovrà cedere il passo all’ex compagno di viaggio.
La vicenda è stata ricostruita, nella giornata di ieri, dallo stesso Russo. «Lo scorso 21 novembre, con ordinanza del 1631/2024 il Tar di Catanzaro aveva già ritenuto ammissibile il mio ricorso – ha esordito – contro la proclamazione di Claudia Gioia a consigliera comunale. Anche la presidente della commissione elettorale centrale del Tribunale di Vibo Valentia Tiziana Macrì aveva attestato il 22 luglio 2024 che nella sezione 23 mi avessero in maniera assolutamente erronea attribuito 10 voti in meno (decisivi ai fini dell’elezione in consiglio). Difatti, pure le tabelle di scrutinio avevano attestato che in quella sezione io avessi avuto 16 voti e non 6 come era stato per errore materiale indicato. Ma a Gioia non era bastato un atto pubblico firmato dal magistrato Macrì – ammonisce polemicamente Russo – e allora si è arrivati, dopo l’ordinanza del Tar, alla procedura di riconteggio dei voti di sezione, per la quale è stata delegata la Prefettura, nella persona del viceprefetto vicario Roberto Micucci».
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