Giornata lunghissima nel Tribunale di Catanzaro dove si sono tenuti gli interrogatori di garanzia per le 12 persone raggiunte da un’ordinanza nell’ambito dell’inchiesta sui presunti scambi corruttivi tra personale dell’Università Magna Graecia e dell’Asp di Catanzaro. In sette hanno scelto di rispondere alle domande del gip Sara Merlini contestando le accuse che gli vengono mosse. Tra questi anche l’uomo che con le sue denunce ha dato il via alle indagini che poi lo hanno coinvolto tanto da portarlo agli arresti domiciliari, Nicola Costa ex veterinario designato per lo stabulario di Roccelletta, ha confermato le accuse rivolte agli altri dipendenti sostenendo la sua estraneità ai fatti contestati. Ha parlato in aula anche Giuseppe Capparello all’epoca dei fatti direttore del dipartimento Prevenzione dell’Asp. Stessa scelta per i docenti Umg Rita Citraro ed Ernesto Palma. Hanno sostenuto l’interrogatorio anche i veterinari Fabio Castagna, Luciano Conforto e Giovanni Loprete. Ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere invece l’ex rettore Giovanbattista De Sarro. Secondo l’accusa, De Sarro, attualmente agli arresti domiciliari, sarebbe stato il “dominus” dell’organizzazione. Sarebbe stato lui a coordinare le attività del sodalizio, "impartendo disposizioni sull'effettuazione delle attività di ricerca con modalità gravemente lesive della salute e del benessere animale nonché sulle modalità di rendicontazione delle stesse". Rettore dal 2017 al 2023 e, in tale qualità, utilizzatore dello stabulario secondo l’accusa «è stato in quel periodo il responsabile scientifico della maggior parte dei progetti». In silenzio anche i professori Domenico Britti, Antonio Leo e i veterinari Anselmo Poerio e Giuseppe Viscomi.