Sarà la Comunità Progetto Sud di Lamezia Terme a occuparsi del delicato progetto – quello dagli aspetti e dalle attività prettamente sociali – mirato all’inclusione sociale delle famiglie di etnia Rom. Non ammessa, invece, la domanda della Valentia Aps. La storica onlus lametina fondata da don Giacomo Panizza si è infatti aggiudicato il bando di avviso pubblico emanato negli scorsi mesi dal Dipartimento salute e welfare della Regione, trovandosi così a gestire gli 8 milioni stanziati per tutta una serie di interventi mirati, appunto, agli aspetti più legati alle fragilità sociali di ben 440 cittadini di etnia rom (più della metà i minori) stabilizzatisi da sempre a Scordovillo, una delle baraccopoli più grandi d’Europa.
Il progetto, come si sa, è in qualche modo propedeutico, o comunque collegato, alle altre grandi azioni con cui negli anni a seguire si dovrebbe perseguire l’obiettivo agognato e mai raggiunto da decine di amministrazioni comunali, provinciali, regionali, cioè il definitivo smantellamento e relativa bonifica del campo: per queste azioni ci vorranno invece almeno 28 milioni per la realizzazione di moduli abitativi, con tutte le difficoltà logistiche per lo spostamento dei residenti. Nel frattempo, a conferma che l’atavico problema Scordovillo non può che essere risolto con una progettazione plurima e con attività plurisettoriali, la Progetto Sud potrà occuparsi di tutta una serie di interventi riguardanti, per esempio, laboratori educativi e creativi, didattici, ma anche di un fondamentale sostegno all’orientamento e al supporto lavorativo, attività di formazione e di supporto per la promozione di forme di auto-imprenditoria, e ovviamente laboratori sociali e sanitari per le famiglie, il tutto in un lasso di tempo che non dovrebbe superare i 3 anni.
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