«Serve un “Decreto Catanzaro” prima che la città diventi una grande Scampia». È quanto scrive l’associazione Petrusino ogni minestra che tiene alta l’attenzione sull’emergenza sicurezza nella periferia sud del capoluogo. Secondo l’associazione «lo Stato negli ultimi 40 anni ha abdicato. Ha abbandonato al proprio destino viale Isonzo, via Teano e la periferia sud di Catanzaro». L’associazione non fa distinzione tra parti politiche: «Tutti i Governi che si sono succeduti negli ultimi decenni hanno vergognosamente voltato le spalle al capoluogo di Regione. Negli ultimi 40 anni hanno pensato bene di dirottare altrove uffici, funzioni e fondi speciali. Lo ribadiamo tutti i Governi che si sono succeduti sia a livello centrale che regionale hanno lavorato per svilire il ruolo sociale, culturale e amministrativo di Catanzaro». Petrusino ogni minestra chiede, quindi, al sottosegretario all’Interno Wanda Ferro di portare «le istanze della nostra e sua città a Roma. Sono inutili soluzioni tampone e contentini come l’arrivo in città di un esiguo numero di forze dell’ordine che, di fatto, vanno a sostituire quelli che sono andati via o si sono pensionati. A Catanzaro servono fatti concreti, reali e tangibili». Da qui la proposta di un “Decreto Catanzaro” che «porti fondi, uffici e quelle strutture che mancano come un reparto mobile della polizia, un battaglione dell’esercito, una scuola allievi carabinieri, ecc. Tutto il resto è aria fritta». «Il degrado sociale della comunità rom e della delinquenza organizzata - aggiunge ancora l’associazione cittadina - è la naturale conseguenza della mancanza delle istituzioni con il rischio concreto che la nostra città possa diventare una “grande Scampia”».