La Prima Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione, in parziale accoglimento del ricorso presentato dagli avvocati Francesco Gambardella ed Antonio Larussa del Foro di Lamezia Terme, ha annullato per la seconda volta il decreto applicativo della confisca prevenzionale disposta nei confronti di Giorgio Galiano.
Nel 2019, il Tribunale, Misure di Prevenzione aveva confiscato diversi beni costituenti patrimonio immobiliare di Galiano e del suo nucleo familiare per oltre un milione di euro sulla scorta del giudizio di pericolosità sociale e della sproporzione tra redditi accertati e le possidenze, ma già, successivamente la Corte di Appello di Catanzaro nel 2021 aveva annullato quel provvedimento di confisca in relazione all’abitazione di Galiano, ad alcuni fabbricati ed in relazione al terreno annesso, mantenendo la confisca sugli altri beni
Successivamente, la Suprema Corte di Cassazione, in accoglimento totale delle deduzioni difensive degli avvocati Gambardella e Larussa, aveva annullato quel decreto per difetto assoluto di motivazione in ordine ai presupposti della confisca.
A seguito di quel giudizio di annullamento, la Corte di Appello di Catanzaro aveva disposto la revoca della confisca su quasi tutti i beni di Galiano, residuando un conto corrente e due terreni coltivati ad uliveto.
Ora, la Suprema Corte di Cassazione, ritenendo fondate le ragioni difensive, con sentenza resa nei giorni scorsi ha nuovamente annullato quel decreto di confisca in relazione ad un terreno, disponendo un ulteriore nuovo giudizio dinnanzi alla Corte di Appello di Catanzaro.
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