Piena regolarità degli atti compiuti dal Comune di Botricello rispetto alla nota vicenda relativa alle opere abusive realizzate nel villaggio turistico Costa del Turchese dalle società riconducibili a Pasquale Barberio. Il Tribunale Amministrativo Regionale della Calabria ha respinto entrambi i ricorsi proposti dalla Turchese Service, il cui legale rappresentante è proprio Barberio, accogliendo le tesi dell’Amministrazione Comunale di Botricello.
Il primo ricorso della società chiedeva l’annullamento dell’ordinanza di demolizione di diverse opere abusive realizzate nell’importante villaggio turistico negli anni Ottanta, impugnando anche tutta una serie di atti, tra cui determine e delibere. La Turchese Service sosteneva la legittimità edilizia di quattro bungalow in nome sia della proprietà dell’area, sia di una concessione edilizia del 1984. Inoltre, era stata evidenziata nel ricorso l’illegittimità della determina con cui a ottobre 2023 erano stati annullati i certificati di agibilità rilasciati nel 2009. Altro tema era quello proposto dalla Turchese Service circa l’illegittimità dell’ordinanza con cui, sempre a ottobre 2023, era stata disposta la rimozione della recinzione apposta all’area rivendicata dall’Ente. La società si era, quindi, spinta ad impugnare la delibera di Consiglio Comunale di giugno 2023 con cui era stato approvato il Piano di alienazione e valorizzazione del patrimonio comunale e che conteneva le aree in questione.
Dal canto suo, il Comune di Botricello, rappresentato dall’avvocato Francesco Izzo, aveva sottolineato che la concessione edilizia citata dalla società era inesistente e i bungalow erano stati realizzati senza alcun titolo edilizio. Inoltre, le strutture erano state costruite all’interno delle aree destinate a standards urbanistici, già cedute al Comune dalle originarie lottizzazioni. Motivi per cui erano stati revocati i certificati di agibilità delle strutture ed era stato ordinato di liberare l’area. I giudici amministrativi (Correale Presidente, Tallaro consigliere e Carchedi estensore) si sono espressi rigettando in toto le tesi della società di Barberio rappresentata dagli avvocati Oreste Agosto e Simona Barberio nel primo ricorso, Peppino Mariano nel secondo. Nella sentenza si evince che la società non ha fornito alcuna prova dell’esistenza della concessione edilizia, mentre il Comune ha dimostrato che la stessa non esiste nel Registro delle concessioni, pertanto mancando il titolo edilizio è legittima la sanzione imposta dal Comune che contiene anche una sanzione massima di 20mila euro. Legittimi, quindi, anche gli atti di annullamento dei certificati di agibilità e tutti gli atti conseguenziali.
Con il secondo ricorso era stata impugnata la deliberazione del Consiglio Comunale di giugno 2023 per l’approvazione del Piano di alienazione e valorizzazione e persino la delibera di Giunta di approvazione del Bilancio di previsione del Comune. Il Tar Calabria ha stabilito il difetto di giurisdizione, come sostenuto dall’avvocato Francesco Izzo per conto del Comune, richiamando la competenza del giudice ordinario.
Molto soddisfatto il Sindaco Saverio Simone Puccio che, a seguito di tutti questi atti amministrativi compiuti dall’Ente, aveva ricevuto minacce di morte proprio da Barberio. Secondo le denunce presentate, l’imprenditore di Isola Capo Rizzuto condannato nel processo Farmabusiness aveva rivolto gravi affermazioni nei confronti dello stesso Sindaco e del responsabile dell’Ufficio Tecnico comunale.
“Stiamo regolarizzando una vicenda che si trascina da anni – ha affermato Puccio – e per la quale esistono già sentenze a favore dell’Ente sulla proprietà dell’area. Il mio ringraziamento va innanzitutto all’avvocato Francesco Izzo per avere interpretato la vicenda giudiziaria con estrema professionalità e competenza, quindi all’Ufficio Tecnico comunale che ha mantenuto la barra diritta in una fase complessa dell’attività amministrativa. Il Tar conferma che abbiamo agito nel pieno rispetto delle norme e a tutela degli interessi della popolazione botricellese. Andremo avanti su questa strada, senza fermarci davanti a nessun tipo di ostacolo e davanti agli interessi trasversali che ruotano su questa vicenda”.
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