Disco verde al progetto dell'Eni per la messa in sicurezza operativa dell'area dove sorge la Centrale gas di Crotone. Lo ha stabilito ieri il Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica che ha chiuso positivamente la Conferenza dei servizi decisoria approvando gli interventi di risanamento ambientale. I quali consistono nella bonifica di una zona, estesa 35 mila metri quadri e ricompresa nel Sin di Crotone, che risulta essere contaminata da idrocarburi, benzene, arsenico e solventi clorurati.
Contestualmente, il Mase ha disposto una serie di prescrizioni nei confronti della multinazionale. Tra queste, come il riporta il decreto firmato dal direttore generale Luca Proietti, rientrano l'obbligo in capo alla società di indicare «nella progettazione esecutiva» se «il capping», ossia la tombatura del sito, «è stato redatto in conformità o in analogia» alla normativa di settore; l'integrazione del piano di monitoraggio per verificare l’«efficacia dell’intervento, il cui obiettivo è quello di intercettare il flusso delle acque sotterranee sottostanti l’area contaminata»; il versamento alla Regione di una fideiussione pari al 50 per centro del valore complessivo dei lavori che ammonta a 247.900 euro; concordare con l'ArpaCal le attività che «devono essere svolte»; e l'avvio delle opere entro tre mesi dalla notifica del provvedimento emesso ieri.
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