Pioggia di assoluzioni e tre sole condanne, termina così il processo davanti al Tribunale collegiale di Catanzaro per le persone coinvolte nell’inchiesta Aesontium che nel 2021 ha colpito le piazze di spaccio nella periferia sud del capoluogo calabrese. Il collegio Teresa Lidia Gennaro non ha ritenuto sussistenti gli elementi per provare il reato associativo e ha dichiarato l’intervenuta prescrizione per alcuni dei capi di imputazione. Alla fine le condanne sono state solo per: Antonio Abruzzese (6 anni e 6 mesi di reclusione e 35.000 euro di multa); Armando Abruzzese (3 anni di reclusione e 1.500 euro di multa); Ubaldo Codamo (4 anni di reclusione e 600 euro di multa). Assolti invece Romina Veronica Di Cataldo; Francesca Bevilacqua, Fabrizio Veneziano, Domenico Bevilacqua, Massimo Bevilacqua, Mirko Bevilacqua, Luana Pappaianni, Graziella Passalacqua, Marco Passalacqua, Antonio Bevilacqua, Franco Passalacqua, Cosimo Passalacqua, Mirko Passalacqua, Cosimo Abbruzzese, Giovanni Abbruzzese, Maurizio Abbruzzese, Silvano Passalacqua, Andrea Bernaschino, Ubado Codamo, Enzo Costantino, Luigi Vecceleque Pereloque, Sharon Codamo, Alessandra Voci e Massimiliano Voci. Per 16 persone il tribunale ha deciso la trasmissione degli atti in Procura per le valutazioni di competenza. Il collegio difensivo era composto dagli avvocati Alessandro Guerriero, Piero Chiodo, Anselmo Mancuso, Alessio Spadafora, Maria Aiello, Giuseppe Menzica, Vittorio Platì, Federico Sapia, Stefano Nimpo, Antonio Sgromo, Francesco Scalise, Leonardo Citraro, Mario Lanciano, Vincenzo Pizzari, Emilio Leonardo Vitaliano. L’operazione congiunta di polizia e carabinieri ha colpito due gruppi di etnia rom che controllavano le piazze di spaccio della periferia sud. Per il gip che nel 2021 firmò l’ordinanza di custodia cautelare le due bande svolgevano «l'attività di spaccio in maniera professionale all'interno del quartiere, eletto a vera e propria fortezza attraverso sentinelle di controllo ed altri sistemi di sorveglianza».