Catanzaro, Crotone, Vibo

Venerdì 31 Gennaio 2025

Vibo, trasferimento dello “Jazzolino”. Il tempo stringe, Asp in alto mare

Le risorse per la realizzazione delle opere di adeguamento sismico e di efficientamento energetico di una parte dell’ospedale Jazzolino sono disponibili da oltre due anni: perché, dunque, l’organizzazione dei lavori non è avvenuta per tempo? Perché sono trascorsi anni senza che nulla venisse predisposto e oggi, a un mese dalla cantierizzazione, ci si ritrova ancora senza certezze sull’allocazione dei reparti da spostare? Sono solo alcune delle domande cui l’opinione pubblica pretende risposte chiare. Certo, il susseguirsi di commissari diversi alla guida dell’Asp non ha facilitato il quadro, anzi. Chi certamente ha pieno titolo per spiegare la situazione è proprio il generale Antonio Battistini, l’ultimo dei commissari a capo dell’Azienda sanitaria vibonese, in carica da giugno 2023 a settembre 2024, il quale ha sentito il dovere di intervenire nel dibattito in corso precisando di aver avviato da tempo le interlocuzioni sul trasferimento dei reparti dello Jazzolino: «Già da aprile avevamo stilato diverse ipotesi di soluzione, condivise con la Direzione sanitaria e con i medici. I lavori in questione erano tra i temi più caldi nel pro memoria che ho redatto quando ho lasciato l’Asp di Vibo». Una questione già attenzionata, ma evidentemente... irrisolta. Insomma, quando finalmente si captano le risorse (25 milioni di euro tra Pnrr e Fondo sviluppo e coesione) per l’esecuzione di lavori necessari da tempo (non si dimentichi che, negli anni, l’ospedale di Vibo ha perso diversi posti letto proprio per questioni di sicurezza) subentrano problemi di logistica. Com’è ormai noto, per consentire gli interventi bisogna trasferire i reparti di chirurgia, di ortopedia e di oculistica, ma non si sa ancora dove. Dall’ultimo incontro tra la terna commissariale Asp e i primari dello Jazzolino, tenutosi nella tarda serata di mercoledì, non è emersa alcuna novità: un’ulteriore riunione è in programma per la prossima settimana. Le ipotesi al vaglio sono sempre le solite, ma tutte presentano non pochi problemi. Si pensa a un ospedale da campo, da allestire nell’area di viale della Pace, in prossimità del nosocomio: questa ipotesi sta provocando, però, molte perplessità tra i medici. A farsi strada è la possibilità di avvalersi della clinica Villa dei Gerani, situata in città: ma questa opzione richiederebbe la disponibilità di un maggior numero di anestesisti, specialisti di cui l’Asp è particolarmente carente.

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