La storia si ripete: il Comune di Soverato proroga le concessioni demaniali esistenti al 30 settembre 2027, ma la delibera viene impugnata dalla consigliera Azzurra Ranieri che, in qualità di legale rappresentante di tre società private, ne chiede l’annullamento. In primo luogo, nella visione dei ricorrenti, non doveva essere la Giunta a emanare l’atto che doveva invece essere di competenza del dirigente di settore; si contesta poi la violazione della direttiva europea e l’eccesso di potere per difetto ed erroneità dei presupposti, difetto di motivazione e di istruttoria, travisamento dei fatti, illogicità e manifesta ingiustizia, disparità di trattamento, disparità e sviamento di potere. In pratica le medesime contestazioni già oggetto di una precedente pronuncia del Tar con la sentenza n. 653 del 2024. «Giova sottolineare al fine di evitare eccezioni speculative e defatigatorie - argomentano i legali di Ranieri - che, per come emerge dalla predetta sentenza, pienamente riconosciuta è la legittimazione e l’interesse delle odierne ricorrenti, così come non sussiste alcuna inammissibilità in ordine al fatto che trattasi, in particolare la delibera di Giunta, di atto di indirizzo giacché, invero, ha contenuto decisorio, mentre i singoli successivi e individuali atti di proroga adottati dal dirigente, anche nel corrente mese di aprile, costituiscono meri atti consequenziali/esecutivi di una volontà formata altrove».