Decine di denunce presentate in altrettante decine di caserme del settentrione. Segnalazioni di riflesso arrivate alla locale caserma dei carabinieri. Non si contano a quanto pare le truffe online consumate da una banda di furbi tuttora sconosciuti che hanno venduto a decine di malcapitati soggiorni in abitazioni della costa napitina, facendosi consegnare con bonifici la “caparra” come anticipo per l’affitto e poi scomparendo nel nulla. Gli autori del “raggiro” che richiama al famoso precedente della vendita farlocca della fontana di Trevi reso celebre dall’indimenticabile Totò, naturalmente non avevano la disponibilità di nessuna delle casa vacanza, messe sul web con offerte ingannevoli. Pizzo, evidentemente continua a essere una meta ambita per turisti e vacanzieri. Sta di fatto che la crescente popolarità della cittadina ha attirato anche l’attenzione dei malintenzionati che hanno messo a segno le truffe online. Il metodo delle frodi legate all'affitto di case vacanze che non esistono, vede i truffatori pubblicano annunci su social media e siti di affitto per immobili disponibili per la stagione estiva; e, gli utenti, vieppiù attratti anche dalle offerte allettanti a prezzi competitivi, vengono convinti a versare una caparra per bloccare la prenotazione. Una volta ricevuta la somma, però i truffatori interrompono ogni comunicazione. Di solito per come scritto nelle denunce, promettono di dare in affitto una casa per una settimana a luglio per 800 euro e chiedono una caparra di 250/300 euro per bloccare l’offerta, ma dopo il bonifico, bloccano l'utente, che, resosi conto del raggiro, si rivolge a Carabinieri e Polizia, per sporgere denuncia. Queste ultime purtroppo, si stanno moltiplicando, anche se il numero esatto di truffe è ancora difficile da quantificare, poiché i casi sono stati segnalati in diverse città e continuano a lievitare.