
Evangelista Russo è incapace di stare a processo. Così ha concluso la Corte d’assise d’Appello sul 74enne ritenuto il mandante dell'omicidio di Francesco Rosso, il macellaio 35enne ucciso il 14 aprile 2015 a Simeri Mare, frazione di Simeri Crichi. Ieri i giudici hanno stralciato la posizione e con un'apposita ordinanza hanno disposto la sospensione del processo con verifica semestrale della pericolosità. Revocati gli arresti domiciliari in cui stava scontando la condanna all’ergastolo conseguenza della prima sentenza. L'ordinanza della Corte prevede anche il divieto di avvicinamento alle parti offese ad una distanza inferiore ai 500 metri. Ogni 6 mesi inoltre Russo dovrà recarsi presso un istituto psichiatrico di sua scelta per accertare il suo stato di malattia e sarà sottoposto a libertà vigilata quindi non potrà uscire prima delle ore 8:00 del mattino e dopo le 20:00. La decisione dei giudici fa proprie le conclusioni del perito che era stato incaricato dalla Corte di verificare la capacità di Evangelista Russo di affrontare il dibattimento ma anche di comprendere se fosse capace di intendere e volere al momento dell'omicidio. La decisione dei giudici aveva di fatto accolto l’istanza della difesa, gli avvocati Massimo Scuteri e Pietro Funaro, che avevano depositato una corposa documentazione.
La Corte d'assise ha poi ridotto le pene agli altri quattro imputati. Gregorio Procopio e Francesco Mauro sono stati condannati a 30 anni così come richiesto dalla procura generale (in primo grado entrambi avevano avuto l'ergastolo); Antonio Procopio è stato condannato alla pena di 15 anni e 4 mesi di reclusione (la Procura aveva chiesto 16 anni, in primo grado era stato condannato all’ergastolo); Vincenzo Sculco è stato condannato a 15 anni e 4 mesi di reclusione (la Procura aveva chiesto una condanna a 16 anni di reclusione, in primo grado era stato condannato a 24 anni).

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