Nulla di fatto. Rimane agli arresti domiciliari Vincenzo Sculco. Lo ha stabilito il Tribunale di Crotone nell'ambito del processo scaturito dall'inchiesta "Glicine-Acheronte" coordinata dalla Dda di Catanzaro che vede sotto accusa il 75enne ex consigliere regionale insieme ad altre cento persone. Il collegio giudicante presieduto da Edoardo D'Ambrosio, rigettando l'istanza di revoca della misura cautelare presentata dalla difesa, ha confermato per il politico il provvedimento restrittivo emesso 20 mesi fa dal giudice delle indagini preliminari di Catanzaro. L'avvocato Mario Nigro, che assiste Sculco, nel corso dell'udienza dello scorso 29 gennaio aveva fondato la sua richiesta sostenendo che per il fondatore del movimento dei Demokratici fosse venuto meno, su tutti, il pericolo di reiterazione dei reati che gli vengono contestati. Il motivo? L'imputato non ricopre più alcun ruolo politico. Di parere opposto i giudici. Secondo i quali, invece, sono ancora attuali le esigenze cautelari che stanno costringendo il 75enne ad essere sottoposto agli arresti domiciliari.