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Il presidente del Consiglio comunale, Gianmichele Bosco, delegato dal sindaco Nicola Fiorita e la presidente vicaria del Tribunale di Catanzaro, Francesca Garofalo, delegata dal ministero della Giustizia, hanno sottoscritto la convenzione per lo svolgimento di lavori di pubblica utilità da parte di imputati in possesso dei requisiti di legge che ne facciano espressa richiesta all’autorità giudiziaria.
In virtù dell’intesa sottoscritta, con durata quinquennale, il Comune consente che chi verrà impiegato presti presso l’Ente la propria attività non retribuita in favore della collettività. In particolare, i lavoratori saranno impegnati nel mantenimento del decoro, della pulizia e della custodia del patrimonio pubblico, ivi compresi i giardini, le aiole fiorite, le spiagge e il cimitero comunale; nella cura e tutela del patrimonio culturale della città; nella prevenzione alla sicurezza stradale; in finalità di protezione civile e pubblica incolumità; in attività di lavoro nei servizi sociali; in altre prestazioni di lavoro di pubblica utilità pertinenti alla specifica professionalità o al titolo di studio del soggetto sottoposto alla pena o in relazione a contingenti necessità dell'Ente.
Commentando la sottoscrizione dell’intesa, il presidente Bosco ha inteso rimarcare che “l’Amministrazione comunale prosegue convintamente la sua attività per favorire il reinserimento nella vita sociale e quindi il recupero, ogni volta che ne ricorrano le condizioni, per quelle persone a rischio di emarginazione. Noi – ha detto il presidente del Consiglio – siamo invece convinti che ai cosiddetti ultimi vada sempre data una possibilità di riscatto. Ed è in questa chiave che abbiamo sottoscritto questa intesa, che segue quella firmata a suo tempo per i fruitori dell’istituto della messa alla prova. Lo stesso vale per l’istituzione della figura del garante delle persone private della libertà e per tutto il lavoro quotidiano, spesso silenzioso ma non per questo meno importante, che portiamo avanti con l’ufficio esecuzione penale, la casa circondariale, la comunità ministeriale e la camera penale. Noi – ha concluso Bosco – crediamo nei valori positivi espressi dalla nostra Costituzione repubblicana ma sappiamo anche che il modo migliore per rispettarli veramente sia adoperarsi per dare loro concretezza”.
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