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Processo "Costa Pulita" nel Vibonese: 18 condanne, 4 assoluzioni e 4 annullamenti con rinvio I NOMI

Per la prima volta viene riconosciuta in via definitiva l’esistenza di un’associazione mafiosa nel territorio comunale di Briatico – il clan Accorinti-Bonavita-Melluso – e di un’altra ‘ndrina avente la sua roccaforte a Parghelia:

20060418- CDL, CASSAZIONE CONTROLLI RISULTATO OLTRE OGNI DUBBIOIl palazzo di Giustizia sede della Corte di Cassazione a Roma. ALESSANDRO DI MEO / ANSA /JI

La Corte di Cassazione si è pronunciata su un complesso procedimento giudiziario legato all'operazione "Costa Pulita", annullando senza rinvio alcune condanne, rideterminando pene e disponendo rinvii a nuovo giudizio per diversi imputati.

In particolare, la Suprema Corte ha annullato senza rinvio la sentenza impugnata nei confronti di Salvatore Prostamo limitatamente al capo 55, escludendo l'aggravante prevista dall'articolo 71 della legge 203/91, con conseguente estinzione del reato per prescrizione. La pena è stata rideterminata in 4 anni, 9 mesi e 10 giorni di reclusione per i reati residui. La pena accessoria dell'interdizione perpetua dai pubblici uffici è stata sostituita con l'interdizione temporanea di 5 anni, mentre è stata revocata l'interdizione legale. Il ricorso di Prostamo è stato rigettato per il resto.

Analogamente, la Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza nei confronti di Antonio Accorinti limitatamente ai capi 39 e 42, poiché l'azione penale non doveva essere proseguita per difetto di querela, e al capo 51, in quanto l'azione non doveva essere neppure avviata. La pena è stata rideterminata in 7 anni e 7 mesi di reclusione, mentre il ricorso dell'imputato è stato respinto per il resto.

Per Antonino Accorinti, la Corte ha annullato la sentenza solo in relazione alla confisca di alcuni beni, tra cui la quota di metà di un appezzamento di terreno sito a Briatico (Vibo Valentia) e un appartamento ad uso ufficio in Corso Regina Margherita, intestato a Carmela Napoli. Su tali aspetti, il processo dovrà proseguire dinanzi a un'altra sezione della Corte d'Appello di Catanzaro. Il ricorso è stato rigettato nel resto.

Riguardo a Emanuele Melluso, la Corte ha annullato la sentenza limitatamente al reato di danneggiamento aggravato (capo 47), per difetto di querela, e al reato di cui al capo 71, per il quale è stato disposto un rinvio per nuovo giudizio. Rigettato il ricorso per le restanti contestazioni. Analogo provvedimento è stato adottato per Simone Melluso, con annullamento e rinvio per nuovo giudizio per il capo 71 e rigetto per il resto.

Per Salvatore Mugeri, la Cassazione ha annullato la sentenza impugnata per il reato di cui al capo 52, per difetto di querela, rideterminando la pena residua in 4 anni e 6 mesi di reclusione. Il ricorso è stato respinto per le restanti questioni.

Disposto inoltre l'annullamento della sentenza impugnata nei confronti di Sergio Bagnato e Leonardo Francesco Melluso, con rinvio per nuovo giudizio dinanzi alla Corte d'Appello di Catanzaro.

Sono stati rigettati, invece, i ricorsi di Nazareno Colace, Ferdinando Granato, Gerardo La Rosa, Giancarlo Lo Iacono, Carlo Russo, Salvatore Muzzupappa, Francesco Prestia, Pasquale Prossomariti, Giovanni Rizzo, Davide Surace, Federico Surace e Domenica Staropoli, con condanna al pagamento delle spese processuali.

La Corte ha altresì revocato le statuizioni civili di condanna nei confronti di Andrea Niglia, sia in primo che in secondo grado, rigettando il suo ricorso per le restanti questioni.

In accoglimento del ricorso del Procuratore Generale, la Cassazione ha annullato la revoca della confisca del 25% del capitale sociale della Sicam srl, con sede a Briatico, intestata a Giuseppe Granato e ritenuta a lui riconducibile. Per il resto, il ricorso del Procuratore Generale è stato dichiarato inammissibile.

Infine, la Corte ha condannato Antonino Accorinti, Antonio Accorinti, Nazareno Colace, Giuseppe Granato, Francesco Grillo, Carmine IlGrande, Ferdinando IlGrande, Gerardo La Rosa, Giancarlo Lo Iacono, Emanuele Melluso, Simone Melluso, Salvatore Mugeri, Salvatore Muzzupappa, Pasquale Prossomariti, Salvatore Rizzo e Carlo Russo a rifondere le spese sostenute nel presente grado di giudizio dalle parti civili.

 

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