Catanzaro, Crotone, Vibo

Giovedì 13 Febbraio 2025

Gli ammanchi nei Comuni del Crotonese. I soldi pubblici per aprire un bar in stazione a Firenze

Una «parte del denaro pubblico» sottratto ai Comuni di Savelli, Pallagorio e Cirò Marina sarebbe stato utilizzato anche per gestire il bar "Pausa caffè" della stazione "Santa Maria Novella" di Firenze. Ne è convinta la giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Crotone, Assunta Palumbo. Che - nel decreto che martedì ha portato i carabinieri a sequestrare altri beni alle tre persone ritenute a vario titolo responsabili di aver distratto 3.024.091 euro dalle casse dei tre enti locali - scrive che l'attività commerciale (appartenente ad una società estranea all'inchiesta) «è stata di fatto gestita» dal 64enne Michele Giudicissi, nonostante fosse intestata al figlio. In che modo? Attraverso «le somme» derivanti dai «plurimi reati di peculato» che vengono contestati dalla pm di Crotone, Rosaria Multari, titolare del fascicolo. Oltre a Giudicissi, ex funzionario dei settori finanziari dei Municipi di Savelli, Pallagorio e Cirò Marina, sotto accusa sono finiti pure Giovanna Panaja di 44 anni e Olga Caputo, 70enne ex dipendente comunale di Savelli. I tre devono rispondere di peculato, falso e autoriciclaggio in quanto - per oltre dieci anni - avrebbero depauperato i Comuni di Savelli, Pallagorio e Cirò Marina intascando liquidazioni di pagamento non dovute. Le investigazioni presero piede dalla vicenda sul presunto ammanco di 2.830.404,05 euro dall'ente di Savelli (che versa in dissesto) messo a segno, tra il 2013 e il 2023, da Giudicissi, Panaja e Caputo che a maggio 2024 sfociò in un primo sequestro di beni. Dalle verifiche successive, i militari dell'Arma hanno accertato da un lato un aggravio ulteriore per le finanze del Municipio di Savelli. Mentre dall'altro sarebbe venuto alla luce il metodo fraudolento che Giudicissi e Panaja avrebbero adottato anche per i Comuni di Pallagorio e Cirò Marina.

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