Regge anche in Appello l’accusa per l’estorsione a un bar del quartiere Lido. Ieri la Corte d’Appello (presidente Alessandro Bravin, a latere Maria Rosaria Di Girolamo e Assunta Maiore) hanno rideterminato solo una pena delle quattro emesse nel giugno scorso dal Tribunale collegiale. In particolare i giudici hanno rideterminato la pena nei confronti di Antonio Pio Berlingieri in 5 anni 6 mesi e 2mila euro di multa (in primo grado gli erano stati inflitti 9 anni). Confermate le altre condanne Cosimo Berlingiere a 13 anni e 6 mesi di reclusione; Tonino Bevilacqua a 13 anni e 4 mesi di reclusione e Domenico Amato: a 10 anni e un mese di reclusione. Il collegio difensivo era composto dagli avvocati Nicola Tavano, Gregorio Viscomi, Alessandro Guerriero e Mary Aiello.
I quattro imputati, tutti appartenenti alla comunità rom, sono accusati di estorsione, lesioni personali e danneggiamento. Reati aggravati dal metodo mafioso. I fatti contestati risalgono alla notte del 30 gennaio 2022, i quattro dopo aver bevuto all'interno del locale alla richiesta del titolare di saldare il conto avrebbero aggredito gestore e dipendenti. In particolare i quattro soggetti minacciarono il proprietario del bar, poiché aveva chiesto loro di pagare le bevande poco prima consumate. Secondo l’accusa avrebbero preso a schiaffi e pugni i dipendenti, scagliando addosso il plexiglass e il registratore di cassa, colpendo con dei pugni al petto il proprietario del bar e buttando a terra il frigorifero dei gelati.
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