
Non ha lasciato indifferenti lo sfogo dell’infermiera responsabile del reparto di Chirurgia dell’ospedale di Soverato, la quale attraverso il suo avvocato ha reso note presunte vessazioni subite nello svolgimento del suo lavoro; una “denuncia” inoltrata anche all’Asp di Catanzaro e al commissario per la sanità calabrese. La donna aveva richiesto un trasferimento a causa della situazione lavorativa venutasi a creare nel reparto in cui, a suo dire, il primario e la moglie (infermiera nello stesso reparto) avrebbero esagerato.
A fornire però una visione diversa sono ora gli 8 chirurghi che lavorano nel reparto teatro della querelle, i quali derubricano a «momenti di tensione» le accuse lanciate dalla lavoratrice.
«L’intento - spiegano i medici - non è quello di prendere posizione in modo pregiudiziale, ma di offrire una visione più ampia e aderente alla realtà del contesto lavorativo. Si comprende pienamente la legittimità di riportare una denuncia, così come il diritto di chi la presenta a vederla formalizzata e diffusa.
Dalla pubblicazione della lettera dell’avvocato emerge però un quadro che appare troppo violento nella sua rappresentazione e distante dall’oggettività del contesto.

Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.

Caricamento commenti
Commenta la notizia