
La Corte d’Appello di Catanzaro, all’esito del processo di appello svoltosi conseguentemente all’impugnazione da parte del Pubblico Ministero della sentenza di assoluzione emessa nei confronti di Giovanni Valentino dal GUP del Tribunale di Catanzaro nel Luglio 2022, con sentenza emessa il 18 febbraio ha confermato l’estraneità dell’imputato alla gravissima accusa di tentata concussione contestatogli in concorso con l’Isp. PS Giovanni Mellace (la cui posizione era stata definita dal GUP con sentenza di non doversi procedere confermata in appello), ingiustamente mossagli dal P.M. su denunzia dei coniugi Grampone e Talotta.
A darne notizia sono gli Avvocati Nunzio Raimondi e Concetta Metallo, i quali hanno espresso viva soddisfazione per l’esito del processo.
Tale ennesima vicenda processuale si ingenerava dalla denuncia sporta da Aniello Grampone nei confronti dei due imputati e si fondava sulla sola testimonianza del denunciante e della coniuge, non sostenuta da alcun ulteriore riscontro probatorio.
Il Gup in primo grado, ritenendo trattarsi di mere congetture operate dalle persone offese, aveva in particolare escluso la sussistenza della condotta costrittiva dell’agente pubblico - presupposto indefettibile per la configurazione del delitto contestato - e la sussistenza di un nesso funzionale tra tale presunta condotta e il comportamento richiesto alle persone offese, escludendo inoltre la sussistenza di qualsiasi ipotetico accordo tra il Sig. Valentino e Giovanni Mellace volto a costringere i coniugi Grampone-Talotta a desistere dalle azioni giudiziarie intraprese in relazione alla gestione del Lido Lo Jonio.
«La conferma dell’assoluzione del sig. Valentino anche in grado di appello, vale ad ulteriormente dimostrare la buona fede e la correttezza dello stesso nella risoluzione dell’annosa vicenda concernente la gestione del Lido lo Jonio, evidenziando come il Valentino sia da anni vittima ingiusta delle reiterate ed infondate accuse mossegli dagli ex gestori del Lido con la finalità di estrometterlo da una attività creata con sacrificio e dedizione».
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