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Tutto in pochi giorni. Sarà infatti deciso a stretto giro il contenzioso scaturito dai ricorsi presentati da enti locali e associazioni che hanno chiesto al Tar della Calabria di annullare il decreto del Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica che, l'1 agosto 2024, ha approvato il progetto stralcio del Pob Fase 2 elaborato da Eni Rewind per l'ex area industriale di Crotone. Lo ha reso noto il Tribunale amministrativo regionale nell'udienza di ieri. Nel corso della quale si sono contrapposti da una parte Regione Calabria, Provincia di Crotone, Comuni di Crotone, Scandale, Strongoli, Santa Severina, Pd, Wwf e Arci e dall'altra il Mase.
Mentre la società dell'Eni - terza interessata - ha sostenuto la bontà dell'atto emesso sei mesi fa dal dicastero. Il contenzioso amministrativo è nato dalla decisione del Ministero dell'Ambiente autorizzare l'azienda amministrata da Paolo Grossi a rimuovere la discarica fronte mare ex Pertusola e a mettere in sicurezza le zone interne degli stabilimenti ex Pertusola ed ex Agricoltura che fanno parte del Sin di Crotone. In che modo? Smaltendo i rifiuti pericolosi, senza Tenorm e amianto, nell'impianto di Columbra e portando le scorie non pericolose fuori Calabria.
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