La Regione vuole accelerare sulla bonifica senza rimettere in discussione il Paur con il suo divieto allo smaltimento dei rifiuti in loco. Tant’è che la Cittadella ha chiesto al Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica di trasmettere «con estrema urgenza» alla Regione il verbale della Conferenza dei servizi decisoria della scorso 28 gennaio. Il motivo? Occorre che vengano definite le decisioni adottate dal Mase che, nel corso della riunione, ha rivisto il decreto dell'1 agosto 2024 nella parte in cui aveva autorizzato Eni Rewind ad avviare la bonifica dell'ex area industriale di Crotone - ancora in fase di stallo - conferendo nella discarica di Columbra i rifiuti pericolosi. Si può riassumere così la diffida che il Dipartimento ambiente, paesaggio e qualità urbana della Cittadella ha indirizzato al dicastero di via Cristoforo Colombo. Che è finito sotto accusa per il mancato invio – a distanza di un mese – del documento contenente le «determinazioni assunte e condivise» durante la Conferenza dei servizi decisoria. Al termine della quale Luca Proietti, direttore generale del Ministero dell'Ambiente, nel rivedere il provvedimento emesso sei mesi prima, ha escluso «la sussistenza delle condizioni di fatto» per consentire alla società dell'Eni di portare le scorie pericolose, senza Tenorm e amianto, nell'impianto della Sovreco. E questo perché il Provvedimento autorizzatorio unico regionale dal 2019 vieta di smaltire in Calabria le sostanze pericolose del Sin di Crotone.