Catanzaro, Crotone, Vibo

Sabato 01 Marzo 2025

Inchiesta Clean Money a Catanzaro, la rete di insospettabili al servizio del clan dei Gaglianesi

(FRAME VIDEO CARABINIERI) Un momento dell'operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro per l'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del capoluogo calabrese, su richiesta della Dda, a carico di 22 persone accusate di essere legate alla 'ndrangheta, 27 febbraio 2025. Gli arresti sono in esecuzione a Catanzaro e nelle province di Monza Brianza e Arezzo. In particolare, alle persone coinvolte nell'operazione, vengono contestate l'associazione per delinquere di tipo mafioso e l'associazione per delinquere semplice, oltre ad una serie di reati contro la persona ed il patrimonio, alcuni dei quali aggravati dalle modalità mafiose. Per 12 degli indagati il Gip ha disposto la custodia cautelare in carcere e per gli altri dieci gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. ANSA/ Frame video Carabinieri Catanzaro+++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++ NPK +++

Un politico pagato per dare soffiate al clan, un commercialista capace di “nascondere” la provenienza illecita dei soldi, imprenditori a disposizione della cosca. Era anche questa la forza del Clan dei Gaglianesi secondo la ricostruzione effettuata dal sostituto procuratore Veronica Calcagno nell'inchiesta Clean Money che giovedì ha portato all'arresto di 22 persone. Agli atti dell'inchiesta è stato inserito un verbale rilasciato alla fine del 2023 dal collaboratore di giustizia Santino Mirarchi. Ex esponente della criminalità organizzata del quartiere Lido, Mirarchi dal 2016 ha intrapreso un percorso di collaborazione con la giustizia assumendosi la responsabilità di gravi fatti anche di sangue e svelando le dinamiche criminali del capoluogo calabrese. Nell'ultimo interrogatorio il pentito si sofferma sulla figura di un politico locale che avrebbe fatto molti favori a personaggi legati al clan. Esponenti di spicco dei Gaglianesi proprio grazie a questo rapporto privilegiato sarebbero venuti a conoscenza dei dettagli degli appalti pubblici prima ancora che venissero pubblicati i bandi di gara. Secondo il collaboratore non si sarebbe trattato di favori ma di un vero e proprio scambio perché per queste informazioni il politico sarebbe stato pagato. Lo stesso pubblico amministratore avrebbe garantito “soffiate” anche ad alcuni imprenditori della città. Un altro appoggio importante per l'associazione sarebbe stato rappresentato da un commercialista. Sarebbe stato proprio il professionista, secondo il racconto del collaboratore Mirarchi, ad aiutare l'organizzazione ad aprire società e gli avrebbe gestito tutte le pratiche con la Camera di commercio. Le parole del collaboratore avrebbero trovato anche alcuni primi parziali riscontri. In effetti i carabinieri annotano di aver seguito un esponente di primo piano del clan entrare nello studio del commercialista dove veniva fatto accomodare in una saletta più riservata.

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