
L’annunciata attivazione di un nuovo reparto di Cardiochirurgia all’ospedale di Cosenza è stato il fantasma che si agitava sullo sfondo. Era impossibile che non se ne parlasse nella riunione che Confindustria Catanzaro ha convocato in sede, per conto della curatela fallimentare del Sant’Anna hospital, fra i sindacati e il Gruppo Citrigno, che con la sua società “Centro clinico Ortensia” ha rilevato il ramo d’azienda della clinica in liquidazione.
Ed è naturalmente impensabile che i lavoratori - una decina i presenti - non abbiano legittimi timori sul proprio futuro: tutti si chiedono di quali posti letto beneficerà il futuro reparto cosentino se fra i 49 accreditati in tutta la Calabria 29 sono pubblici (e sostanzialmente intoccabili) e 20 privati, cioè proprio quelli del Sant’Anna che da tempo non fornisce alcuna prestazione.
La sottolineatura del dipartimento Salute della Regione, mercoledì scorso, non aveva fatto altro che alimentare le paure dei lavoratori che dall’1 gennaio non percepiscono nemmeno la cassa integrazione, ma che pure aspettavano (e aspettano ancora) che le attività della clinica ripartano con la nuova gestione (la quale dovrebbe procedere a riassumerli). Gli ex dipendenti ancora in ballo sono attualmente 95.
L’incontro nella casa dell’associazione degli industriali è stato per certi versi interlocutorio, per altri un minimo rassicurante. Interlocutorio perché tutti aspettano l’udienza con cui il Tar Calabria, il 26 marzo, dovrà esprimersi nel merito sull’accreditamento della struttura.

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